TORNIAMO AL RIFUGIO. Aspettando la Befana

 

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Partiamo dalla fine, e dal primo scopo di questo articolo: invitare tutte le befane e i befani a mettere, nella calza da donare, un regalo acquistato – di persona, magari durante una bella gita fuoriporta, oppure online – al negozio del Rifugio degli Asinelli. Sarà un regalo per chi lo riceve e un prezioso dono per gli splendidi animali che lì hanno ritrovato una vita serena.

Il Rifugio di Sala Biellese – di cui abbiamo più volte parlato sulla rivista, diffusamente in un articolo del 2015 – ospita al momento 120 asini, e più precisamente – ci racconta Rachele Totaro, responsabile PR e Fundraising –  106 asini e 14 incroci, tra muli e bardotti. 49 asini sono invece in affidamento, le ultime due Milly ed Apple, rispettivamente 16 e 22 anni, che hanno trovato nuova vita in una splendida dimora sulle colline di Reggio Emilia.

Sono innumerevoli le storie del salvataggio di asini da parte del Rifugio, commoventi e ben documentate sul sito, anche tramite video. Una per tutte quella dell’asinone Ardito, ora felice e in grande forma, ma recuperato in una stalla dove era stato costretto per un anno intero, al buio, in solitudine, senza mai uscire e vivendo in mezzo alle proprie deiezioni. Particolarmente toccante quanto scrivono gli operatori a proposito di ciò che Ardito ha potuto insegnare loro:

– Anche se siamo costretti a stare nel buio, non smettiamo mai di cercare la luce

– Non lasciamo che le difficoltà della vita si portino via la nostra gentilezza

– Affrontiamo ogni cambiamento con coraggio e dignità

– Conserviamo nel nostro cuore la speranza, sempre

– Non importa quanto piccoli e malfermi siano i nostri passi: andiamo avanti, sempre avanti

Questo gigante buono, infatti, ha dimostrato di essere proprio così, senza mai perdere la fiducia e restando dignitosamente sereno nei confronti degli umani e dei suoi simili che ha incontrato dopo tante sofferenze inferte.

Purtroppo non è sempre così: a volte i terribili maltrattamenti e gli abusi hanno lasciato segni indelebili nel carattere dell’animale, e atroci mutilazioni nel fisico. Non sempre è possibile dimenticare. Gli operatori del Rifugio assicurano loro non solo le necessarie cure mediche e naturalmente il buon cibo, ma anche un carico enorme di amore, al quale contribuiscono anche i tanti visitatori che passano da Sala Biellese, sapendo che il centro (20 ettari in via per Zubiena, 62) è aperto sempre, con la sola esclusione delle giornate di Natale e Capodanno, dalle 10 alle 18.30 (1 aprile-30 settembre) o dalle 10 alle 17 (1 ottobre-31 marzo).

L’ingresso e il parcheggio sono liberi e non è necessario prenotare e anche i cani sono i benvenuti, se tenuti al guinzaglio per garantire la sicurezza.

Pannelli informativi aiutano ad apprezzare la visita e negli uffici è sempre possibile trovare una persona disponibile a rispondere alle domande del pubblico. Per contatti telefonici: 015/2551831.

 

 

La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” è la base italiana della charity inglese The Donkey Sanctuary di Sidmouth, fondata da Elisabeth Svendsen e attiva sin dal 1969.

Naturalmente tutto questo lavoro richiede il sostegno finanziario di chi ha a cuore la sorte e il cambiamento di vita di questi animali. Chi lo desiderasse potrà scegliere tra numerose forme di donazione, e di diversissima entità (qui tutte le informazioni), ma oggi, facendoci befani, possiamo contribuire anche con un piccolo acquisto scelto allo shop: calendari, oggettistica, borse, vestiti.

“Tolte le spese di realizzazione – ci dice Lodovica Giorsa, responsabile del negozio – il ricavato delle vendite dei nostri gadget asinini viene utilizzato per le cure e il mantenimento di tutti gli ospiti del Rifugio: per questo diciamo sempre che i gadget sono belli e buoni! Tra i più amati c’è il calendario, giunto quest’anno alla nona edizione: 1500 copie che porteranno un po’ di Rifugio in altrettante case, non solo in Italia (negli anni, alcune copie hanno raggiunto Giappone, Canada e Australia!)”.

Non ultimi, troverete naturalmente anche  i libri. E qui ecco che arriva, con permesso, l’autocitazione: proprio di un’epifania, nel suo significato originario di apparizione, parlo ne “L’asino sulla mia strada” (Edizioni del Gattaccio). Le spoglie, struggenti colline della Gallura avevano fatto da fondale, e là l’asino mi era apparso, come una figura divina. Tornando con gli occhi verso il mare già sapevo che la mia vita sarebbe cambiata, con lui al mio fianco.