L’ASINO BIBLIOTECARIO. In cammino con Lucia e Serafino

logo biblioasino

Lucia e Serafino si conoscono da tanti anni, e la loro storia di vita condivisa è costellata di vicende belle, di emozioni e anche di pianti, di separazione forzata e di un abbraccio lungo e dirompente il giorno in cui si sono ritrovati.  Sono stati insieme in diverse città, hanno viaggiato, hanno conosciuto un sacco di persone, un sacco di bambini. E sono anche diventati colleghi, grazie alla comune passione per i libri.

Serafino attende paziente che Lucia carichi le ceste che porta in groppa, e poi sono pronti. Per portare i libri ai bambini, lei e il suo asino, un Biblioasino.

Così come nella lontana Colombia caraibica il Biblioburro di Luis Soriano con gli asinelli Alfa e Beto portano ai bambini delle comunità romanzi, avventure e sogni con la biblioteca itinerante, qui Lucia e Serafino si avviano – lenti e sorridenti – verso le periferie, nei parchi, nei cortili. Dove il gusto di scegliere il tuo libro preferito si accompagna alla mano poggiata su quel magnifico muso peloso.

Lucia a spasso con l'asino

Lucia Pignatelli vanta formazione in campo educativo, didattico e bibliotecario. Chi dunque meglio di lei?

Le chiediamo di raccontarci un pezzo della sua storia, naturalmente partendo dall’incontro con l’asino:

“Quando sono venuta alla presentazione del tuo libro mi ricordo che ti hanno chiesto: perché l’asino? Anche a me hanno fatto questa domanda molte volte.

Mi sono innamorata degli asini, di tutti gli asini, perché hanno degli occhi straordinari, perché ti fanno sorridere appena li vedi, ma un aspetto ha inciso in particolare per me: l’asino spesso è stato maltrattato, deriso, considerato ignorante e questo lo sai bene, ebbene io sono sempre vicino a chi non è trattato con rispetto e amore, provo una profonda empatia per chi viene malconsiderato.

Forse perché io non sono nata in una famiglia dove mi veniva chiesto di studiare, ho conosciuto il sentirsi non adeguati, non una privilegiata, o forse perché sono sempre stata, come un asino, paziente e lavoratrice con i piedi e le mani nella terra”.

E cosa è successo quando hai incontrato Serafino?

“Sicuramente io ho seguito Serafino, non lui me, ed io mi sono lasciata portare.

Licenziarmi nel 2008 dal posto sicuro per seguire questa voglia di camminare sulla strada è stata una scelta felice che mi ha portato dove non immaginavo nemmeno di andare. Non mi sono licenziata perché non avevo bisogno di uno stipendio, ma perché uno stipendio non mi poteva impedire di andare nel mondo fuori.

Mi ha portato tra la gente semplice, nella natura e a cercare sempre di più il senso profondo delle cose. Ma le parole di Don Mazzi esprimono forse meglio il mio sentire:

«Fu così che mi invaghii di loro. Invaghirsi dei somari è un po’ da picchiati in testa. Me lo dicono in tanti. Però i somari battono sentieri impraticabili, sono disposti a tutto, portano i pesi che non vogliono portare gli altri, non si stancano mai, sono i veri amici dei poveri, con poco fieno e poca paglia sono felici. Terminate le loro azioni, le più eroiche, restano estranei ad ogni mania di grandezza e di ricompensa» [Don Mazzi, Elogio del somaro ed San Paolo 2006]”

Oggi cosa fai?

“Tornata a Milano da Roma, dopo l’esperienza all’Asilo e alla Scuola elementare nel Bosco di Ostia, proseguo la mia attività di maestra e asinara. Insegno ora in una scuola elementare pubblica, cercando di portare un cambiamento in una scuola che ha bisogno di un profondo rinnovamento”.

Il progetto ‘Biblioasino, libri in prestito a passo d’asino’ – spiega Lucia nel suo blog biblioasino.blogspot.com –   ispirandosi ai principi biblioteconomici della “biblioteca fuori di sé” (per cui la biblioteca esce dalle sue mura per incontrare nelle strade e nelle piazze anche coloro che non sono fra i suoi abituali frequentatori) si propone di affidare a uno o più asini bibliotecari il compito di favorire l’incontro con questi potenziali lettori, pensando soprattutto a tutti quei bambini che ancora non conoscono il piacere della lettura e che l’incontro con l’asino bibliotecario potrebbe magicamente suscitare.

Il Biblioasino si presenta come un progetto di promozione e diffusione del libro e della lettura attraverso la mediazione di un animale particolarmente adatto a questo scopo, non solo per le sue caratteristiche morfologiche e caratteriali, che invitano ad avvicinarlo, ma anche in quanto protagonista di molte storie raccontate nei libri.

Pignatelli Asino in biblioteca

Le chiediamo di raccontarci l’avventura a Ostia Antica, che inizia…con un provvidenziale lapsus di lettura!

“Una cosa non mi piaceva del nostro vivere a Roma, avevo trovato  un punto d’appoggio per Serafino, ma  io volevo per lui uno spazio aperto, dove lui potesse vivere le sue giornate in compagnia di altri animali senza stare chiuso in una stalla, per quanto di lusso. Così è successo che camminando nelle vie della campagna di Ostia antica ho visto un cartello di legno e io ho letto “asino nel bosco” , ho seguito il sentiero e siamo arrivati… In realtà in un Asilo nel bosco!

Avevo letto male!

Era l’asilo nel bosco di Ostia Antica, un asilo all’aperto, un progetto sperimentale di Outdoor Education. La prima persona che Serafino ed io abbiamo incontrato e che ci ha accolto con un abbraccio era il maestro Paolo Mai, uno dei fondatori.

Il giorno dopo Serafino ed io abitavamo lì e siamo diventati maestri dell’asilo, io maestra normale, Serafino maestro d’amore, come lo chiamano i bambini, perché si fa abbracciare, è paziente, ama stare in loro compagnia. [E’ possibile vedere Serafino in azione come maestro, e quanto i bambini lo amano, nel libro e documentario “L’Asilo nel Bosco. Un nuovo paradigma educativo”, ed. Tlon 2018]”.

Pignatelli Non è vietato

A Roma, tra il 2015 e il 2016, Lucia e Serafino avevano già fatto molto: dall’Università La Sapienza, alle rive del mare, alla campagna circostante. “Serafino – ci spiega –  ama stare in compagnia ed è abituato a stare in città come in campagna, sempre a suo agio, non teme il traffico, entra in biblioteca a curiosare e quando non ha più voglia fa capire che è ora di rientrare”. Ma ciò di cui Lucia va particolarmente fiera è il giro del GRA (Grande Raccordo Anulare), quando ha raggiunto con il suo asino anche le periferie in quartieri come Corviale, Spinaceto, Galline Bianche, Cinecittà.

Pignatelli Asino basto - Copia

Oggi insegna alla scuola primaria Marzabotto di Sesto San Giovanni in provincia di Milano, dove lo scorso 6 giugno si è svolta la festa ragliante di Bambini, Asini e Libri.

Ci racconta:

“I bambini, finalmente, dopo aver letto  e scritto storie di asini, hanno incontrato Anna Lavatelli, autrice di “L’asino che legge” (Ed. Piemme, 2014), la storia vera di Lucia e Serafino.

Nella biblioteca scolastica, ad attendere Anna Lavatelli, c’erano, oltre ai bambini e ai maestri, centinaia di asini marionetta costruiti dai bambini di tutta la scuola.

Dopo i saluti e gli abbracci siamo usciti tutti fuori in un corteo ragliante, lungo le vie della città, fino ad arrivare al Parco Media Valle del Lambro.  Con i nostri amici asini bibliotecari Camilla e Giustino dell’Associazione Asinauti abbiamo svolto l’attività “Biblioasino, libri in prestito a passo d’asino”, prestando i libri della biblioteca comunale ai bambini.

Abbiamo trascorso una  giornata nel verde parco, coccolando gli asini, leggendo libri, chiacchierando e giocando liberamente. Un modo di fare scuola che può essere non straordinario, ma diventare ordinario, uscendo dalle mura dell’edificio scolastico per andare fuori nel territorio e fare scuola all’aperto.

Le marionette di carta costruite dai bambini erano tutte bellissime, sono nati asini di tutti i colori, asini con le ali, asini guerrieri, asini in missione. I bambini si sono affezionati al loro asino riconoscendolo come un nuovo amico e lo hanno portato a casa, ma nei mesi in cui gli asini marionetta hanno coperto il soffitto della biblioteca scolastica, i bambini dicono che hanno stretto amicizia e alcuni si sono innamorati”.

E a testimonianza del valore di questo grande e prezioso lavoro, ecco le parole di Diego Martino, di 5ᵃ C:

 “Il mio asino si chiama Diego Junior, l’ho decorato con due occhi di carta cristallina. La cosa che mi piace di più è che quando lo guardo vedo il mio riflesso. La faccia è con un sorriso stampato che mi fa tornare il buon umore.”

Noi riflessi in quegli occhi. Noi in lui. In queste pagine ci siamo più volte fermati su questo aspetto fondamentale del rapporto asino/uomo.  Mai così bene come l’ha fatto Martino, guidato dalla sua maestra.

Pignatelli Biblioasino disegno