TRENI IN RITARDO, DESTINAZIONI SBAGLIATE… ma gli asini masticano felici

fieno

Che c’entra il fieno degli asini con i tristemente noti disastri di Trenord? Eh, la storia è carina, il cuore dei protagonisti molto grande e il finale piacevolissimo.

Tutto parte da un articolo pubblicato sull’ultimo numero del mensile “Altroconsumo”, rivista inviata ai soci dell’omonima associazione. Parla di disservizi, di treni, e…del Rifugio degli Asinelli. E senza farne il nome cita il gesto di un benefattore…

Curiosi? E noi con voi! Come restare lì impalati di fronte all’articolo senza conoscere il nome di un così caro amico degli asini? E infatti, grazie alla collaborazione della redazione di Altroconsumo, l’abbiamo scovato.

E lasciamo dunque raccontare a lui, Paolo Broggi, giornalista particolarmente attento al mondo della bicicletta:

Dicembre è uno dei mesi più difficili per chi fa il pendolare. E il dicembre 2012 è stato veramente un disastro: Trenord, società che gestisce il traffico ferroviario della Lombardia e di parte del Piemonte, cambia il sistema gestionale computerizzato e per 15 giorni il mondo dei treni piomba letteralmente nel caos. A raccontarlo oggi fa sorridere ma vi assicuro che salire a Milano su un treno diretto ad Arona (dove vivo) e Domodossola (capolinea) e scoprire che non ci si muove perché il macchinista che lo deve guidare non solo non c’è ma è a 100 chilometri e più di distanza non è davvero il massimo. E non lo è nemmeno arrivare a mettere il piede sul predellino del treno e vedere che, come nelle comiche, la destinazione cambia all’improvviso, correre ad un altro binario ed essere costretti a fare dietrofront un’altra volta… Un disastro. Incredibile e, ovviamente, inaccettabile.

Se poi ci aggiungete che in quei giorni Silvia, la mia compagna, ed io eravamo alle prese con la grave malattia di Bastet, una delle nostre gatte, e che il suo ricovero rendeva ancora tutto più complicato, potete capire come la rabbia per quei disservizi in realtà non si sia mai placata.

Cosa c’entrano gli asini, si chiederà a questo punto chi legge. Domanda legittima e risposta in arrivo. Succede che gli amici di Altroconsumo propongono una class action per chiedere un rimborso dei danni a Trenord, mi iscrivo e… aspetto. La prima sentenza è negativa, ma il ricorso va a segno nell’autunno 2017 arriva la mail che dice: “Richiesta accettata, vi arriverà un rimborso, ci piacerebbe che ci faceste sapere cosa farete con i 100 euro che riceverete, quando li riceverete…».

Bene, ho avuto la fortuna di essere stato tra i primi ad usufruire del rimborso, non siamo ricchi e nemmeno benestanti ma con Silvia abbiamo deciso che quei soldi sarebbero andati agli animali. Quindi un pensiero ai gatti abbandonati e un altro agli asini (finalmente!).

Non abbiamo la fortuna di avere un asino, ma siamo innamorati di questi animai e da anni ormai regalo a Silvia per il suo compleanno l’adozione di Clementina al Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese. Proprio nei giorni in cui è arrivato il rimborso, dal Rifugio era arrivato l’invito a contribuire per l’acquisto di fieno, il cui costo nel 2017 è notevolmente aumentato a causa della siccità. E così è nata l’idea di fare una piccola donazione e di comunicarlo ad Altroconsumo accompagnando la mail con la foto di due amici raglianti e con il commento «perché quelli sono Asini con la A maiuscola».

Pablo bruca

E a noi come sempre  piace immaginare quello sguardo che ben conosciamo, incorniciato dalle orecchie più belle del mondo, questa volta poggiate su un simpatico muso masticante, forse un po’ sornione mentre godendosi il fieno guarda un treno carico ripartire.